Buonasera, vorrei il vostro parere in merito alla congruità del compenso da attribuire all’amministratore del condominio. Non riesco a trovare le modalità corrette con cui viene determinato il compenso e soprattutto non posso valutare se il mio amministratore chiede un compenso in linea con le tariffe in vigore, se esistono.
A dir il vero, purtroppo, non esistono tariffe professionali a cui far riferimento come non esiste un Albo Professionale degli Amministratori di Condominio a cui fare riferimento per le tariffe da applicare.
Per la determinazione del compenso normalmente si fa riferimento agli “usi di piazza” che variano da città a città. Normalmente ci si riferisce al numero delle unità immobiliari che compongono il condominio ed alla loro tipologia, appartamento, box, posto macchina, cantina, locale commerciale, etc.
Gli amministratori più attenti e professionali tengono poi conto soprattutto degli “studi di settore” con i quali l’Agenzia delle Entrate valuta la congruità o meno della dichiarazione dei redditi.
Solo a fini informativi, ma non vincolanti, a nostro avviso un compenso congruo può essere quantificato tra € 80/100 per ciascun appartamento amministrato; € 30/40 per ciascun box o posto macchina amministrato. Altri fattori che influenzano l’entità del compenso sono gli impianti presenti nel condominio quali ascensori, riscaldamento centralizzato, raffrescamento, giardini comuni o strade condominiali, appartamento portiere, dipendenti, etc.
Ad ogni modo sarà sempre e solo l’assemblea a determinare/accettare il compenso proposto dall’amministratore che in base alla nuova normativa dovrà anche dettagliare la parte straordinaria e nel corso dell’esercizio non potrà chiedere compensi diversi o maggiori di quelli proposti e accettati dall’assemblea.
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